Medicina biologica e OF intestino crasso
L’ orbita funzionale intestino crasso nella medicina biologica è un termine dissimile e non coincidente con la definizione di intestino crasso organo. L’ orbita funzionale secondo la medicina biologica è un insieme di tessuti, funzioni emozioni e qualità connesse a un senso biologico da loro applicato. Si evince la necessità di definire precisamente la singola orbita funzionale anche nell’intento descrivere il senso altrimenti invisibile. Sopratutto occorre evidenziare le differenze significative che intercorrono tra orbita funzionale e gli organo che portano lo stesso nome. Nella medicina biologica l’ orbita funzionale intestino crasso è associata insieme alla orbita funzionale polmone ad un unica fase evolutiva nella quale prevalgono le qualificazioni biologiche osservate da due lati polari e complementari.
La relazione tra orbita funzionale polmone e orbita funzionale intestino crasso è un rapporto di regolazione intrafasica. Per la medicina biologica l’una provvede all’altra in caso di necessità e applicano pertanto reciproca compensazione. L’ orbita funzionale polmone internalizza l’assimilabile, mentre in modo complementare l’orbata funzionale intestino crasso esternalizza il non assimilabile Gli insiemi tissulari funzionali emozionali e qualitativi descritti dalla medicina biologica per l’orbita funzionale polmone e intestino crasso rappresentano nel clan degli antenati umani la funzione della tutela del nido. Pertanto le patologie dell’orbita funzionale intestino crasso sono risentite come un conflitto biologico in relazione a qualcosa risentito come impuro.
All’ orbita funzionale intestino crasso appartengono:
- ritmi circannuali: prevalenza in autunno
- ritmi circadiani: prevalenza a ore 18
- qualità del cibo: piccante
- banda di colore: bianco
- tessuto: cute
- tessuto: esternalizzazione dalla narice all’ alveolo
- tessuto: viscere intestino crasso
- tessuto: plesso emorroidale
- tessuto: apparato pilifero
- strada: di connettivo: intestino crasso
- clima: secchezza
- comportamento: accudimento, esternalizzando il non assimilabile
- comportamento: severo e duro
- comportamento: tutela del nido, esternalizzando il non assimilabile
- comportamento: ripulire l’ interiore
- comportamento: tutela della discendenza
- movimento: dalla periferia verso il centro, dall’alto verso il basso
- campi emozionali: normotristezza, ipotristezza e ipertristezza
- funzioni SNC: regolazione dei ritmi biologici
- funzioni SNC: esternalizzare il non assimilabile
- funzione SNC: contatto
- funzione SNC: protezione
- emissione vocale: pianto
- cereale: riso
- carne: cavallo
- odore: carne e pesce crudo
- odontoni: premolari superiori e molari inferiori
L’ orbita intestino crasso rappresenta il corrispettivo attivo della stessa fase evolutiva nella quale è allocato l’orbita funzionale polmone. Pertanto le correlazioni esposte per l’orbita funzionale polmone valgono tutte, ma con una colorazione maggiormente attiva. In particolare però l’ orbita funzionale intestino crasso assolve l’esternalizzazione del non assimilabile, ma non si tratta solo della funzione finale nel trasporto ed elaborazione degli alimenti. Gli alimenti non solo i solidi ingeriti, ma anche i conflitti biologici patiti. Ogni conflitto è un’esperienza anche interiore, ma una volta terminato è necessario esternalizzare le scorie ovvero perdonare o dimenticare. L’esternalizzazione del non assimilabile non deve far pensare dunque esclusivamente a materiale fecale, ma anche alla pulizia interiore. L’esternalizzazione del non assimilabile è una forma di tutela del nido perché lo mantiene integro, ma è anche una tutela del mondo interiore. In tal senso dimenticare il conflitto biologico patito è come defecare. La funzione dell’orbita intestino crasso non è assolta solo dall’ organo intestino crasso. Consideriamo quanto accade ogni giorno a livello di mucosa respiratoria. Si inala aria in cui è sospesa una quantità impressionante di particelle struttive non adatte alla funzione respiratoria. Queste particelle non assimilabili vengano esternalizzate nella ventilazione, tramite il movimento ciliare verso l’esterno. Talvolta il quantitativo di non assimilabile, presente nell’aria, supera la normale possibilità fisiologica di eliminazione. Quando ciò accade, una reazione biologica opportuna è la produzione di muco abbondante magari accompagnata da febbre e altri tipici disturbi denominati comunemente sindrome influenzale. Peraltro notiamo spesso che nelle epidemie d’influenza, la sintomatologia respiratoria è spesso vicariante con quella intestinale a conferma della stretta relazione compensatoria tra le due orbite. Un’altra modalità vicariante per l’esternalizzazione del non assimilabile è costituita dalle malattie dermatologiche. Ricordiamo che la pelle e la cute sono incluse nelle orbite funzionali intestino crasso. Le malattie della pelle sono pertanto da ricondurre sia all’esternalizzazione sia a conflitti biologici da contatto. Talvolta questi due aspetti sono congiunti.
Molte delle correlazioni indicate dalla medicina biologica sono espresse anche dall’ agopuntura tradizionale cinese. La medicina biologica adotta un criterio di lettura coerente con la biologia, la fisiologia e l’evoluzione.
L’analisi dell’orbita funzionale implicata dal singolo paziente secondo i parametri della medicina biologica contribuisce alla conflittolisi. La valutazione del risentito, del conflitto biologico sottostante e delle eventuali connessioni con i tessuti lesi, rappresenta una possibilità di comprensione riguardo al senso implicato in ogni malattia. Comprendere il senso biologico della propria sofferenza è una premessa ineludibile per la soluzione conflittuale.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina biologica a Roma