Seno e medicina biologica
La medicina biologica osserva il seno come una soluzione evolutiva a precise situazioni conflittuali. La comprensione del senso biologico di un tessuto o organo nell’evoluzione, favorisce la consapevolezza delle implicazioni conflittuali che la malattia esprime. La consapevolezza del senso biologico insito nella malattia del seno è premessa per la conflittolisi e contribuisce al decorso della malattia. Il seno è un organo ghiandolare generalmente simmetrico e di numero pari, che nella mammifero femmina secerne il latte. Si tratta della struttura caratterizzante la classe dei mammiferi. La parola mammifero deriva infatti etimologicamente da mammella.
Nel genere umano il seno, oltre che strumento per la nutrizione per la discendenza, è anche un organo implicato nel piacere. La sessualità umana è ambivalente in quanto coinvolta sia nella procreazione sia nella ricreazione. Altrettanto ambivalente è il senso biologico del seno umano. La secrezione del latte è uno dei fattori idonei a distinguere le due possibilità applicative. Le ghiandole del seno sono tubulari-acinose e si differenziano lungo due direttrici, dette linee del latte, sul lato ventrale del feto in sviluppo. Tali linee sono sovrapponili al percorso del meridiano di stomaco nel tratto toracico come descritto nella medicina tradizionale cinese. Il numero e la posizione del ghiandole del seno varia notevolmente nei diversi mammiferi e considera il numero dei neonati che ciascuna specie può partorire. I capezzoli e ghiandole possono svilupparsi ovunque, per ogni singola specie, lungo la linea del latte o meridiano di stomaco. Il numero di capezzoli varia da 2 nella maggior parte dei primati e arriva fino a venti in alcune specie. Una forma particolare di seno è quella che presenta una componente prevalente di tessuto adiposo rispetto alla controparte ghiandolare. Tale tipo di seno si individua generalmente nei mammiferi acquatici quali i cetacei. Anche l’uomo presenta un seno con molto tessuto adiposo. Secondo studi evoluzionistici il seno umano si distingue non solo per questo da quello di altri primati. Infatti oltre all’abbondante tessuto adiposo, anche l’assenza della pelliccia, viene considerato altro segno particolare dell’evoluzione umana il cui senso biologico è la maggiore necessita emozionale di contatto. Secondo la medicina biologica il seno costantemente sporgente della donna è insolitamente grande rispetto alle dimensioni del corpo. Si tratta di un soluzione biologica unica per la specie umana il cui scopo è ancora una volta legato alla sua doppia funzione del seno: ricreazione e\o procreazione. Gli altri mammiferi hanno un seno deputato solo a compiti nella procreazione e pertanto meno visibile. Il seno degli altri mammiferi si evidenzia infatti solo quando effettivamente è in atto il riempimento col latte.
Il seno umano posto nella regione anteriore del torace localizzato generalmente all’altezza del quarto spazio intercostale. Il seno poggia in particolare su due strutture muscolari: una più esterna, muscolo grande pettorale, ed una profonda, muscolo piccolo pettorale. Fino al periodo della pubertà, il seno si sviluppa allo stesso modo in entrambi i sessi. Nella pubertà lo sviluppo della seno maschile si interrompe. La struttura femminile, invece, subisce un notevole sviluppo. La dimensione e la forma del seno femminile è molto variabile. Ciò è principalmente dovuto alla costituzione, al metabolismo, all’equilibrio ormonale e al risentito emotivo della donna. Il capezzolo è circondato dall’areola, una regione circolare pigmentata avente diametro medio che varia dai 3 agli 8 cm. Sia il capezzolo che l’areola sono dotati di fibre muscolari lisce che ne permettono la contrazione. La contrazione genera l’erezione del capezzolo ed il corrugamento dell’areola. Il latte è il nutrimento che, in seguito al parto, la madre fornisce al neonato. Il secreto della ghiandola mammaria è, inizialmente, una sostanza amarognola particolarmente ricca di proteine, detta colostro. Successivamente ha inizio la secrezione di latte vero e proprio. Secondo la medicina biologica la donna destrimane tende a offrire al neonato il suo seno sinistro, avendo maggiore forza nel portarlo con il braccio destro. Il seno destro è invece tendenzialmente quello più vicino al partner nella posizione di sonno. Il partner dorme alla destra per mantenere il braccio destro libero per la difesa del nido. Nella donna mancina il senso della lateralità del seno è esattamente inverso. Il seno sinistro è pertanto risentito nella donna destrimane come destinato ai compiti inerenti la procreazione, mentre il seno destro è destinato alla ricreazione. Nella donna mancina invece il seno destro è destinato preferenzialmente alla procreazione e il seno sinistro alla ricreazione. Queste relazioni osservate in medicina biologica sono poste in relazione con i risentiti personali di coloro che ammalano al seno. Si tratta pero di relazioni prevalenti e mai assolute nei comportamenti osservabili.
Il seno subisce notevoli modificazioni durante la gravidanza e durante i rituali per il procacciamento del partner. Durante la prima metà della gravidanza la secrezione di estrogeni e progestinici induce ipertrofia alveolare e sviluppo di tutti i componenti della seno. L’areola assume una colorazione più scura ed aumenta di diametro. Secondo la medicina biologica il senso di questi cambiamenti è la produzione di latte e la visibilità del seno per i neonati. Ciò è legato essenzialmente all’azione degli ormoni gonadotropi e, successivamente, dalla prolattina. Il seno diventa più turgido durante il periodo mestruale e, in maniera più o meno evidente, in seguito all’eccitazione sessuale. Il senso di questo comportamento è coerente con la ricreazione e le complesse attività umane per procacciarla. Il seno maschile è decisamente meno sviluppato di quello femminile. Nel maschio il seno è costituito da un piccolo rilievo, con una piccola areola ed un piccolo capezzolo. Durante l’adolescenza, in ogni caso, può esserci un aumento anche delle dimensioni del seno maschile o ginecomastia puberale.
Tra le patologie genetiche che colpiscono il seno figurano figurano a polimastia o soprannumero di ghiandole mammarie. Hanno la caratteristica di presentarsi costantemente lungo il meridiano di stomaco o la cosiddetta linea del latte, milk line degli autori anglosassoni. Tra le patologie legate allo sviluppo, la agenesia, la ginecomastia e l’ingrossamento prematuro dell’organo, spesso correlato ad una sindrome di pubertà precoce. Le malattie più frequenti del seno sono però le degenerazioni, le neoplasie benigne e maligne. Il cancro al seno è sempre esistito, seppure non con la frequenza che si riscontra nelle popolazioni che hanno accesso a sistemi sanitari molto evoluti. Probabilmente lo stile di vita tende in modo determinante ad influenzare l’espressione di questa patologia.
La medicina biologica si occupa dei significati dei tessuti e delle malattie che li coinvolge osservando la funzione biologica e i conflitti che la possono implicare. La cura convenzionale delle malattie non è in discussione, ma si aggiunge alla stessa, una conoscenza e una consapevolezza del senso implicato nella sofferenza. Per la medicina biologica il seno appartiene all’orbita funzionale stomaco e la sua funzione esprime nel campo emozionale riflessione. La riflessione è l’emozione che consente di mediare tra diversità nel clan di appartenenza. Il sistema nervoso centrale, nelle aree sottocorticali e non coscienti non distingue nutrire l’altro da nutrire se stesso. Pertanto l0 organo stomaco e il seno sono associati alle stesse tematiche conflittuali. Secondo la medicina biologica lo stomaco e il seno si distinguono solo per il soggetto da nutrire. Nutrire l’altro è la funzione biologica del seno e l’altro può essere il neonato, il partner o tutte proiezioni immaginative di queste due possibilità. Ogni conflitto inerente alla funzione di nutrire correttamente l’altro si può esprimere sui tessuti del seno. La lateralizzazione della malattia è in relazione alla duplice applicazione della sessualità umana nel rispetto della condizione destrimane o mancina della paziente. Il nutrimento risentito in conflitto in caso di malattia al seno sinistro della donna destrimane riguarda il bambino. Il nutrimento risentito in conflitto in caso di malattia al seno destro nella donna destrimane riguarda il partner. Una donna mancine tende a esprimere all’inverso le relazioni indicate. Mentre per l’animale il nutrimento è sempre e solo concretamente il cibo che si dona a chi lo necessita, per l’essere umano il nutrimento scivola in tutte le sfumature immaginative del termine. Il nutrimento sufficiente per l’altro può essere nutrimento corporale, affettivo e intellettuale. La straordinaria capacità umana di immaginare e di anticipare un evento conflittuale amplifica oltre che la sopravvivenza anche la possibilità di ammalare. Le problematiche non strettamente alimentari connesse al concetto di “nutrire l’altro nel nido ” sono implicate in casi di malattia con maggiore frequenza. In caso di malattia al seno oltre alle terapie specifiche, il paziente beneficiare di un lavoro di consapevolezza inerente alla sofferenza biologica che coincide con l’induzione della malattia.
Per la medicina biologica la gestione cosciente dei conflitti e la pacificazione emozionale sono un percorso di terapia preferibile e soprattutto migliorativo del quadro generale. La malattia del seno è infatti una lesione di cui la sofferenza non coincide mai, ma solo si esprime a livello di tessuto sulla quale si proietta. Per la medicina biologica la ricerca del senso nelle lesioni applicate non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali tale malattia si realizza nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la “fisicità” della malattia anche la finalità sensata delle lesioni nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie. L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dei diversi fattori aggravanti, dei campi emozionali, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto biologico sottostante per il singolo paziente. Alcune lesioni possono determinare un notevole disagio sia interiore sia nella relazione con gli altri. Una valutazione del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma
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