Medicina biologica e bruxismo
La medicina biologica nel bruxismo integra le terapie previste, favorendo la comprensione del senso che la malattia esprime. Il bruxismo definisce il comportamento di digrignare i denti durante il sonno. Il bruxismo è dovuto alla contrazione inconscia e involontaria della muscolatura masticatoria durante le fasi più agitate del sonno. Una fase di bruxismo dura per pochi secondi , ma le fasi possono essere molteplici durante una notte. Inoltre il bruxismo può avvenire in modo continuativo per più notti configurando talvolta un problema anche per i tessuti che impegna. Il bruxismo è un comportamento abbastanza e generalmente non viene avvertito dalla persona interessata. Il rumore causato dallo sfregamento dei denti, invece, può disturbare il sonno del partner di letto e talvolta può essere talmente forte da potersi udire anche in altre camere. Altre volte il bruxismo è diagnosticato dal dentista che osserva lesioni dei denti tipiche della condizione.
La medicina convenzionale ignora i fattori eziologici del bruxismo anche se si osserva una predisposizione familiare, problematiche mandibolari, stati tensione emotiva, e alterazioni del sistema extrapiramidale. Generalmente al risveglio il paziente affetto da bruxismo non avverte nessun disturbo. In caso di bruxismo violento si può avvertire una sensazione dolorosa alle mascelle, alla cervicale e si possono verificare fratture o perdite dentali. Più comunemente. Il bruxismo è responsabile dell’usura della superficie masticatoria dei denti e dello smalto, che facilita l’insorgenza di carie. Altrettanto tipiche per il bruxismo sono le lesioni dell’articolazione temporo-mandibolare, con comparsa di cefalea e difficoltà ad aprire la bocca. La medicina convenzionale non esprime una terapia per il bruxismo ma vengono utilizzati degli opportuni dispositivi, detti bite, che possono essere duri o morbidi a seconda delle necessità, che proteggono di notte i denti dall’erosione. Tali dispositivi possono essere preparati appositamente per la persona interessata.
Secondo la medicina biologica, tutti i tessuti impegnati nell’esecuzione del morso sono in relazione alle orbite funzionali fegato e vescica biliare. I conflitti connessi si esprimono nel campo emozionale collera. Il paziente con bruxismo generalmente è impegnato prevalentemente nel basculamento ipocollera dei campi emozionali. Egli non può esprimere la sua collera e la trattiene. Generalmente il paziente con bruxismo è esposto ad un ipercollerico nel clan reale o immaginato. In famiglia, sul lavoro o in un qualsiasi altro ambiente sociale, l’ ipocollerico teme un ipercollerico e decide di sospendere eccessivamente l’espressione del suo dissenso. Questa reazione comporta una massa di collera non estrinsecata durante le fasi diurne che si estrinseca nel morso durante la fasi notturne. Nel mammifero infatti la normocollera si esprime in molti comportamenti trai i quali domina certamente il morso e tutti i i tessuti coinvolti. Non si tratta solo dell’ articolazione temporomandibolare e della mandibola, i denti e la muscolatura connessa. Il morso è montato nel mammifero soprattutto tramite la tetania dei muscoli del collo. Si tratta di riflesso automatico che sfugge al controllo cosciente, necessario per attuare il morso senza rischiare il midollo spinale. Ogni mammifero contrae il collo prima di mordere per proteggere la propria vita in caso di esecuzione del morso stesso.
Il paziente ipocollerico ha una massa di collera non estrinsecata nella vita diurna per timore eccessivo verso l’ ipercolerico di riferimento nel clan. Quando si trova nel sonno, il controllo razionale su questa massa di collera non estrinsecata viene meno, scatenando la espressione su tutti i tessuti biologici connessi nel mammifero. Oltre digrignare i denti, il paziente con bruxismo contrae il collo e esprime movimenti involontari di tutta la muscolatura somatica. Nel bruxismo vengono mimati anche movimenti degli arti come in caso di lotta o fuga. Il bruxismo può culminare in comportamenti sonnabuli nei quali il paziente attua complessi movimenti di locomozione senza coscienza. Talvolta la fase espressiva del bruxismo coincide con la fase REM del sonno. In tale circostanza il paziente con bruxismo vive nel sogno la conflittolisi o la conflitto genesi e la esprime con i tessuti connessi. Generalmente nel sogno nel bruxismo si ha esperienza di una risposta o genesi conflittuale nei confronti dell’ antagonista temuto. Il bite che preserva certamente i tessuti odontoiatrici del paziente con bruxismo, peggiora notevolmente il quadro emozionale e conflittuale. Il bite è infatti risentito come una musaruola che impedisce di mordere.Il bruxismo è per la medicina biologica un comportamento compensatorio di ipocollera, utile a ristabilire un equilibrio. La soppressione del bruxismo tramite bite dovrebbe essere riservata solo a casi di bruxismo violento.
La gestione cosciente dei conflitti biologici e la pacificazione emozionale sono un percorso di terapia preferibile e soprattutto migliorativo del quadro generale. Il bruxismo è infatti un comportamento di cui la sofferenza non coincide mai , ma solo si esprime con il morso. Per la medicina biologica la ricerca del senso nei comportamenti applicati non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali tale malattia si realizza nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la meccanica della malattia anche la finalità sensata dei comportamenti nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie. L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dei diversi fattori aggravanti, dei campi emozionali, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente. Alcuni comportamenti possono determinare un notevole disagio sia interiore sia nella relazione con gli altri. Una valutazione del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma
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