Il senso malattia nella medicina biologica
Secondo la medicina biologica la malattia è un processo tissulare applicato all’ interno di campi emozionali coerenti. La conoscenza dei campi emozionali coinvolti nella malattia è importante per ogni medico, ma lo è a maggior ragione anche per il malato. I campi emozionali sono intimi con i tessuti coinvolti nella malattia. Ogni tessuto di cui è composto l’organismo umano è legato ad una soluzione biologica connessa alla evoluzione. Questa soluzione attuale è stata in passato malattia. Ogni soluzione conquistata è preceduta da un lungo periodo della evoluzione biologica nel quale il possesso di quella particolare facoltà utile alla sopravvivenza è drammaticamente mancante. La mancanza attiva i campi emozionali prima e i tessuti subito dopo. La malattia nella evoluzione è pertanto la modalità tramite la quale si generano nuovi tessuti o nuove funzioni di tessuti esistenti. I campi emozionali connessi al periodo conflittuale caratterizzato dalla mancanza di una soluzione rimarranno per sempre legate ai tessuti che, procedendo da malattia, costituiscono la soluzione ad una precisa problematica evolutiva.
Secondo la medicina biologica il legame tra determinato tessuto e determinato campo emozionali è presieduto dal sistema nervoso centrale e spesso questo coinvolge ben più di un individuo contestualmente. La problematica evolutiva di cui ogni tessuto rappresenta una precisa soluzione, è collegata pertanto attraverso connessioni a livello neurologico con la stesse intense emozioni determinatesi dalla mancanza di tale tessuto. La malattia in tale campo precede nuovo tessuto o nuova capacità. Ovviamente questo incredibile processo coinvolge molti individui e soprattutto molte generazioni. La malattia è secondo la medicina biologica un procedimento straordinario della vita per inventare nuovi tessuti o nuove funzioni. Questo processo preceduto da malattia è in relazione ad un risentito di mancanza soggettiva e ad una oggettiva necessità biologica. Ogni essere umano eredita pertanto per la via corporale informazioni connesse alla sua costruzione fisica e ai campi emozionali connessi che la hanno determinata nel fluire delle generazioni. La neurologia vuole i centri di comando di tali connessioni tessuto-emozione nel sistema nervoso sottocorticale ovvero quello che opera senza controllo razionale e conscio. Inoltre si attribuisce alla amigdala e sistema limbico un ruolo importante nel modulare l’intensità dei campi emozionali. Attribuire circoscritte aree cerebrali alla emotività genericamente non è bastevole per comprendere un preciso campo emozionale quando espresso dal malato. La sede neurologica di comando di ogni tessuto o funzione oltre che attivare risposte corporali invia anche segnali per la esaltazione dei campi emozionali connessi. Secondo la medicina biologica le emozioni si colorano dunque di specificità attraverso il rapporto con il corpo al quale sono connesse sia in salute che in malattia.
Per esempio il tessuto muscolare risolve nella evoluzione la problematica della locomozione intenzionale ed è pertanto in relazione emotivamente alla conquista di territoriale e\o di rango sociale. Il campo emozionale connesso a tali conquiste è la normocollera. Un campo emozionale in ipercollera o ipocollera comporta pertanto una ripercussione sulla muscolatura del soggetto che tale emozione esprime. Altrettanto una lesione muscolare può avere riflessi sulla espressione di collera nel soggetto esaminato. Collera e tessuto muscolare sono in relazione biunivoca e tale relazione è intermediata da connessioni tra centri neurologici che comandano i tessuti muscolari e quelli che modulano l’attivazione di campo emozionale. La malattia utilizza le stesse connessioni tra tessuto e campo, ma l’attivazione non è fisiologica, ma procede da una situazione straordinaria verso un tentativo eroico di soluzione.
Durante l’ evoluzione i tessuti funzioni e campi emozionali si sono interconnessi quale soluzione biologica innovativa ad un problema, stabilendo un legame indissolubile e allocato nel sistema nervoso e trasmesso nelle generazioni. Tale legame si applica nella situazione fisiologica, ma altrettanto avviene in malattia. Questa lettura della malattia secondo la medicina biologica permette una comprensione diversa del suo significato e apre alla possibilità della conflittolisi o guarigione. La comprensione del senso della malattia non rinnega ne esclude nessuna delle conoscenze scientifiche sul come questo processo somaticamente si sviluppi. La domanda d sul come avvenga un processo non risponde, infatti, al perché questo avviene.
L’analisi del senso applicato dalla malattia secondo medicina biologica valutando la coincidenza della lesione con precisi eventi storici personali, dei diversi fattori aggravanti, del risentito e dei campi emozionali possono aiutare ad un processo di consapevolezza per il singolo paziente. Una valutazione della malattia secondo la medicina biologica, rappresentano una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato nella malattia, premessa ineludibile per la risoluzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma