La fase di impregnazione in medicina biologica
La fase di impregnazione in medicina biologica è la quarta risposta tissulare applicata da sistema nervoso centrale quale soluzione ad un conflitto patito. La fase di impregnazione riguarda un conflitto biologico che non trova soluzione tramite un’infiammazione, escrezione o deposito. Questa particolare condizione genera la successiva reattività ovvero la fase d’impregnazione, la quarta tappa nella sequenza delle possibili risposte reattive dei tessuti. Con la fase d’impregnazione, la reazione tissulare cessa di evolvere verso la restitutio ad integrum. La guarigione non è prevista, almeno non breve o medio termine. Il migliore risultato raggiungibile è la latenza dei disturbi clinici. Il paziente talvolta non esprime disagio ma convive con il suo disturbo, quasi fosse normale; ma resta portatore di una lesione e della disponibilità all’evento clinico importante, sopratutto quando si ripetono le condizioni conflittuali che lo produssero. Questa evenienza è denominata recidiva.
I metaboliti accumulati nei tessuti e sopratutto nel loro connettivo, non permettono più la vivace reattività dell’infiammazione acuta. L’infiammazione diviene lenta sul piano temporale e minore l’estensione clinica. Esempi di reattività biologica in fase d’ impregnazione sono le infiammazioni croniche e autoimmuni: prostatite cronica, gastrite cronica, asma, bronchite cronica, allergie, tiroidite autoimmune ecc. L’ impregnazione è una reattività tissulare coerente con conflitti biologici recidivanti. Infatti, tramite quest’attivazione, i tessuti implicati restano sempre in una forma di predisposizione costante all’evento clinico successivo. Come al semaforo rosso l’automobilista ritiene di mantenere il motore della sua auto accesa per procedere rapidamente quando diverrà nuovamente verde, altrettanto l’uomo portatore di una malattia in fase d’ impregnazione è sempre predisposto alla sua riattivazione.
La fase d’ impregnazione in medicina biologica caratterizza un paziente sottoposto a conflitti biologici recidivanti, la cui soluzione non può pienamente essere raggiunta. Egli dunque si colloca con i tessuti connessi in una forma di latenza clinica dalla quale occasionalmente recidiva. I tessuti in fase d’ impregnazione sono in preallarme continuato e all’occasione del confronto con il conflitto sottostante manifestano, in forma cronico recidivante, il loro interessamento. Sul piano temporale, assistiamo a un’ulteriore estensione dei tempi biologici della malattia. Parallelamente sul piano coscienziale, il problema che affronta il malato assume la caratteristica di essere ripetuto nel tempo. La reazione dei tessuti è predisposta alle recidive. Anche la coscienza del malato richiede ripetuti confronti con il disturbo connesso per sviluppare il risultato al quale la malattia tende. Come un individuo, apprende una poesia a memoria ripetendola più volte nel tempo, così il malato in fase d’impregnazione, ripete recidive del suo disturbo.
Per la medicina biologica l’obiettivo principale delle malattie in fase d’impregnazione è l’estensione temporale lunga, tale addensare consapevolezza in modo ripetitivo e continuativo sui tessuti implicati. La fase d ’impregnazione è una possibilità dei tessuti costituenti un organismo pluricellulare di reagire a un conflitto biologico. Tale reazione è sempre governata dal sistema nervoso centrale del paziente ed è pertanto da intendersi all’interno di un preciso intento elementare di garantire la sopravvivenza a livello corporale e animico.
Per la medicina biologica la ricerca del senso di una patologia si esercita anche nell’ analisi morfologica e reattiva dei tessuti impegnati dal malato nella malattia La medicina biologica cerca oltre l’ espressione fisica della sofferenza anche la sua finalità sensata nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie.
L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dei diversi fattori aggravanti, dei campi emozionali, del risentito delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente. Alcuni comportamenti possono determinare un notevole disagio sia interiore sia nella relazione con gli altri. Una valutazione dei tessuti in relazione al risentito personale secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma