La fase di escrezione in medicina biologica
La fase di escrezione in medicina biologica è la prima risposta tissulare applicata da sistema nervoso centrale quale soluzione ad un conflitto patito. I processi di malattia sono tentativi dinamici nel superamento di un conflitto biologico. La comprensione della reattività dei tessuti come risposta adattativa implica che le sei fasi indicate siano attraversate morbidamente e rapidamente, in stato di salute. Al contrario se un conflitto biologico coinvolge l’individuo, diviene possibile e biologicamente sensato esprimere una delle fasi indicate con una maggiore enfasi. Quest’evenienza è propriamente una malattia la prima reattività è la fase di escrezione.La prima possibile reazione di un tessuto o di un organo, se l’individuo è sottoposto a conflitto biologico, consiste nell’aumento dell’ escrezione. Esempi di reattività in fase d’escrezione sono: aumento della produzione d’urine, la diarrea, la sudorazione, la lacrimazione, la desquamazione o l’emorragia. Il corpo umano tramite quest’attivazione della fase d’ escrezione, elimina tossine metaboliche e sollecita l’attenzione consapevole del malato sui tessuti attivati. Il malato tramite, il disturbo presente su quei tessuti attivati è sollecitato al fine di individuare una soluzione al conflitto mentre lo compensa tramite la malattia stessa.
La fase di escrezione e la più dolce e innocua tra le possibili riposte biologiche. L’ escrezione provvede morbidamente alla compensazione di un conflitto. Infatti, i medici nel passato riponevano in essa grandi speranze di guarigione per i loro pazienti. Le cure praticate dai medici in ere precedenti all’attuale, consistevano nell’attivazione artificiale di questa reattività tramite pratiche, alle quali sottoponevano i pazienti. Si praticavano con tale intento: clisteri, salassi, purghe, massaggi, cure idropiniche, cure termali ecc… ecc…
I risultati di tali procedure purtroppo non sono oggetto di un confronto scientifico bastevole, mentre la pratica medica attuale è protesa ad enfatizzare oltre ogni limite gli indiscutibili risultati della cure farmacologiche. L’ausilio delle procedure attivanti la fase di escrezione alle terapie farmacologiche non è, infatti, considerato sufficientemente. L’efficacia di queste tecniche di favorire l’ escrezione è invece tale, da indurre in alcuni casi, da sole guarigione e in molti altri almeno la riduzione delle dosi dei farmaci. Le procedure di cura, esaltanti le fase di escrezione dei tessuti, sono ben tollerate dai pazienti e li espongono ad un rischio iatrogeno modesto. La medicina che esalta la fase di escrezione come strumento di terapia, gode ancora oggi di un notevole successo presso gli istituti termali. Sempre più persone si rivolgono alle strutture termali con richieste riguardanti la propria salute ed eseguendo trattamenti efficaci senza essere lesivi e pericolosi.
La pratica di favorire le fasi d’ escrezione nella reattività tissulare dei pazienti non è solo favorita dalle terapie in medicina biologica. La fase di escrezione è stata nel passato un aspetto importante se non quello principale della medicina. Oggi il medico ha abbandonato questa pratica, considerandola con un certo preconcetto come protoscientifica. Per la medicina biologica un tessuto che attiva la fase di escrezione favorisce la salute determinando la reattività meno lesiva tra tutte quelle possibili. Questa detossicazione migliora efficacemente la salute del malato.
Per la medicina biologica la ricerca del senso di una patologia si esercita anche nell’ analisi morfologica e reattiva dei tessuti impegnati dal malato nella malattia La medicina biologica cerca oltre l’ espressione fisica della sofferenza anche la sua finalità sensata nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie.
L’analisi in medicina biologica delle sofferenze patite dal malato, dei diversi fattori aggravanti, dei campi emozionali, del risentito delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente. Alcuni comportamenti possono determinare un notevole disagio sia interiore sia nella relazione con gli altri. Una valutazione dei tessuti in relazione al risentito personale secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma