Emozioni e medicina biologica
L’ emozioni sono riferite in medicina biologica ai campi emozionali ovvero i campi nei quali avviene il rapporto tra senso e struttura. Ogni strategia di sopravvivenza applicata dagli organismi in cerca di perpetuarsi, si costituisce tessuto o capacità all’interno di un’area emotiva coerente. Quest’area emotiva e attiva verso l’enorme fatica per ottenere le capacità biologiche richieste dall’ambiente. Il termine campo è in relazione al fatto che le emozioni, seppur generate originariamente in un individuo, sono estese oltre il limite corporale dell’individuo stesso.Secondo la medicina biologica la messa in moto di tessuti è la conseguenza del confronto con un conflitto e avviene per il tramite di un’ampia escursione delle emozioni fuori dalla loro posizione di equilibrio. Un’espressione delle emozioni equilibrata sostiene i risultati biologici raggiunti. Al contrario, un’espressione emotiva amplificata con escursione bifasica e basculante, motiva allo sforzo verso nuove risposte adattative. La sofferenza emotiva o basculamento di campo è il binario nel quale si applicano gli adattamenti e le conquiste evolutive.
Le normo emozioni che caratterizzano la salute e l’equilibrio, evolvono in sofferenza delle emozioni verso un’alternanza bifasica tra ipo emozioni e iper emozioni. L’alternanza tra ipo emozioni e iper emozioni mette in moto l’organismo verso lo sforzo coerente con precisi i tessuti coinvolti dal campo. Questi tessuti estrinsecano un senso relativamente al conflitto biologico al quel è necessario trovare soluzione. La funzione dei campi emozionali e dunque eminente nell’evoluzione umana, che si evidenzia particolarmente veloce se paragonata a quella di altre specie. Le risposte adattive insorte nella specie umana e la loro rapidità sono sempre state oggetto di studio e dei quesiti più affascinanti nel campo della biologia e dell’antropologia.
L’uomo possiede una straordinaria capacità a livello emozioni, tale da caratterizzarlo nel confronto con altri mammiferi. La vita è nel complesso è sempre prodotta dall’ emozioni ovvero dal movimento. Forse anche l’universo stesso può essere connesso alle emozioni giacché mosso e in movimento. Alcuni scienziati lo ritengono talmente in “movimento” da rinominarlo multiverso. I campi emozionali umani attivano processi adattativi più rapidi ed efficaci rispetto a quelli conosciuti per altre specie. Questi processi adattativi avvengono coerentemente su i tessuti governati dai singoli campi emozionali. La finalità evolutiva dei basculamenti di campo è evidente nella caratteristica delle emozioni di tracimare ben oltre la dimensione del corpo nel quale si producono. Le emozioni possono coinvolgere un nucleo affettivo, un clan, una stirpe donando a una moltitudine d’individui una finalità comune.
Per la medicina biologica la ricerca del senso di una malattia non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali tale malattia si realizza nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la meccanica della malattia anche la finalità sensata della malattia nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie.
L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dei diversi fattori aggravanti, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente. Alcuni comportamenti possono determinare un notevole disagio sia interiore sia nella relazione con gli altri. Una valutazione del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma