Disturbi sessuali e medicina biologica
La medicina biologica nei disturbi sessuali integra le terapie previste, favorendo la comprensione del senso che esprime la particolare condizione del paziente. La consapevolezza del senso biologico insito nella malattia è premessa per la conflittolisi e contribuisce al suo decorso favorevole. La sessualità in ambito umano, è un aspetto fondamentale e complesso del comportamento, che riguarda da un lato gli atti finalizzati alla procreazione, ma anche quelli connessi alla ricreazione, ovvero la ricerca di evoluzione personale tramite il piacere.
Lasessualità umana si distingue da quella animale, caratterizzata invece da comportamenti peraltro ritualizzati, con sola finalità procreativa. La complessità dei disturbi sessuali umani dipende da una essenziale ambivalenza tra ricreazione e procreazione. Anche tutte le interferenze tra organizzazione sociale e sessualità investono l’essere umano di una grave lesione della fisiologia sessuale. La particolare fragilità della sessualità umana la rende pertanto maggiormente esposta a disturbi, di quanto si osserva invece nel regno animale. I disturbi sessuali sono patologie emergenti sopratutto nei paesi con sistemi sanitari evoluti. I disturbi sessuali possono essere certamente determinati da malattie organiche e in particolar modo quelle di carattere cronico degenerativo. Le malattie vascolari, il diabete, la sindrome metabolica o le malattie endocrine sono quelle che maggiormente incidono sui disturbi sessuali. Altrettanto frequentemente si osservano però disturbi sessuali piacevole nella sindrome adattativa a stress.
I disturbi sessuali sono spesso implicati nei conflitti biologici perchè la sessualità è denotata da un impulso che proviene dalle aree sottocorticali del sistema nervoso centrale, ovvero quelle che determinano comportamenti automatici. Lo sviluppo biologicamente recente di aree corticali del sistema nervoso introduce negli automatismi sopraesposti la necessita di un controllo razionale. Quest’ultimo aspetto assume la veste di regole e norme sociali che coinvolgono, cultura, religione, e politica, ovvero tutte espressioni della complessa organizzazione in clan. Spesso l’interesse del clan e dell’individuo che vi partecipa possono entrare in conflitto. Altrettanto frequente si osserva all’interno del singolo individuo un conflitto tra le istanze razionali e quelle automatiche. Le infinite combinazioni di questa complessa difficoltà culmina in disturbi sessuali, rendendo talvolta necessario per il paziente, comprendere le implicazioni biologiche per dipanare equivoci e ignoranza spesso fonte di infelicità.
La gestione cosciente dei conflitti biologici e la pacificazione emozionale sono un percorso di terapia preferibile e soprattutto migliorativo del quadro generale. I disturbi sessuali sono una lesione di cui la sofferenza non coincide mai, ma solo si esprime a livello di tessuto sulla quale si proietta. Per la medicina biologica la ricerca del senso nelle lesioni e di comportamenti applicati non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali si realizzano nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la “meccanica” della malattia anche la finalità sensata delle lesioni nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie.
L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dei diversi fattori aggravanti, dei campi emozionali, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente. Alcune lesioni possono determinare un notevole disagio sia interiore sia nella relazione con gli altri. Una valutazione del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma
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