Ipocollera in medicina biologica
La collera insufficiente o ipocollera è per la medicina biologica l’espressione disarmonica per difetto, inefficace e rigida del campo emozionale in oggetto. Il campo emozionale ipocollera è caratterizzato da un’ insufficiente espressione dell’emozione collera. In ipo collera un individuo caratterizzato dall’incapacità di proiettarsi fuori dalle sicurezze. Resta dentro limiti da altri definiti e pertanto possiede una dote di coraggio ridotta nell’affrontare la vita. Il soggetto ipocollerico non sceglie, perché per scegliere almeno bisogna incidere nella totalità delle possibilità estraendone una. Decidere però richiede coraggio e determinazione. Esattamente ciò di cui l’ipocollerico è carente per il quale motivo si comporta in modo indeciso e timoroso fino a configurare talvolta vigliaccheria. Egli è profondamente convinto della propria incapacità. Il suo io è talmente fragile che egli non si allontana mai dalle protezioni per sperimentare il nuovo. L’ipocollerico in medicina biologica come peraltro anche l’ipercollerico, non può concepire il nuovo, né la fantasia, né la creatività. Mentre l’ ipercollerico reagisce alla novità però con violenza, il soggetto in ipocollera reagisce con la sua piccola competenza e una cura esasperante dell’ordine costituito. La mancanza di collera priva di slancio nell’immaginazione e fantasia. Al contrario egli è meticoloso, pedante e accurato nei dettagli. Si tratta di un pignolo rompiscatole, che non riesce a partorire un singolo pensiero originale e quindi passa la vita a ordinare e conservare i pensieri e sopratutto le regole stabilite da altri. Si tratta di un esaminatore calmo che apparentemente non si arrabbia mai, ma prova profondo piacere nel constatare con fermezza i più piccoli errori del suo interlocutore. Egli non comprende affatto il senso delle cose di cui parla, ma possiede incredibili competenze parziali. Il soggetto con collera insufficiente si sente fragile e compensa con il possesso dettagliato di piccoli settori di sapere.
Secondo la medicina biologica l’ipocollerico ha appreso tutto di un argomento e si difende dalla propria insufficienza esibendo nel suo campo di competenza la capacità dei dettagli. L’ordine nei dettagli e la supercompetenza in un settore limitato del sapere rendono però la sua mente facilmente assoggettabile. L’ipocollerico non è in grado di comprendere un ragionamento ampio ed è inoltre poco coraggioso. Queste caratteristiche lo rendono sottomesso a qualcuno che evidenzia coraggio e dominio. In questa illusione di protezione egli si trasforma facilmente e senza riflettere in un cinico esecutore ordini ricevuti. Sfortunatamente per chi capita nelle sue grinfie, il buon senso non è un argomento privilegiato. Nelle gerarchie assume spesso una posizione intermedia, alla quale dà una grande importanza.
L’uomo affetto con collera insufficiente si sostiene tramite la gerarchia alla quale tiene molto. Per sostenersi l’ipocollerico è servile nei confronti di chi è superiore nella catena di comando. Con chi è sottoposto invece, egli si comporta invece in modo acido con un fastidioso ossequio delle regole formali oltre ogni limite di ogni ragionevolezza. Il rispetto esagerato della norma nasconde l’incapacità di immaginarla. Nella storia gli ipocollerici al servizio d’ipercollerici si sono resi responsabili di grandi atrocità. Quando l’ipocollerico gode della protezione da parte di un ipercollerico o del sistema di norme da lui concepito egli viene illuso di ricevere in cambio protezione.
La necessità di essere protetti da un ipercollerico sospende il senso di critica nei confronti di questo ipercollerico. Si tratta di un accordo compensativo tra due espressioni di campo emozionale tra loro complementari. L’ipocollerico cerca inconsapevolmente di essere dominato e solo in tale posizione egli ritiene di essere completo. In biologia l’accordo compensativo è osservabile tra saprofita e organismo ospitante il saprofita. Il saprofita svolge per l’organismo ospitante funzioni parziali e riceve in cambio un ruolo e tolleranza immunitaria.
In tale accordo, però è il sistema nervoso dell’organismo ospitante a determinare la qualità della relazione. Talvolta l’accordo compensativo tra ipercollerico e ipocollerico è una condizione facilitante per una relazione di coppia o per un matrimonio. Una tale coppia può funzionare se le qualità emozionali dei partner restano costanti. Nessuno dei due, infatti, concepisce novità. Cambiamenti di questa compensazione di coppia anche minimi portano a una dolorosa rottura. I due semplicemente s’incastrano uno con l’altro in un rapporto di reciproco sfruttamento. L’unica cosa certa è che in tale relazione difficilmente è in gioco amore. Si tratta semplicemente di un accordo che due individui possono reputare reciprocamente vantaggioso sfruttare compensatoriamente i difetti dell’altro.
La sessualità dell’ipocollerico secondo la medicina biologica, è una tabula rasa sulla quale il partner sessuale ipercollerico scrive la lista dei propri piaceri corporali. L’ipocollerico non sceglie un gusto sessuale, ma si adatta a quelli del partner. La sua espressione sessuale è generalmente sottomessa a meno che il partner dominante richieda comportamenti sessuali emulanti il dominio solo per l’appagamento di una propria curiosità sessuale.
L’ipocollerico non esprime una preferenza omosessuale o eterosessuale. Altrettanto non esprime preferenza per partner monogamico o poligamico. L’ipocollerico si adatta e si plasma sul primo ipercollerico che lo domina. Si tratta di una forma d’ imprinting sessuale che tende a essere rigido. Quando il pazeinte in ipocollera però cambiasse il partner dominante, allora potrebbe adattarsi a gusti sessuali opposti a quelli praticati prima. Nella sessualità dell’ipocollerico prevale l’esigenza di soddisfare l’altro senza ricambiare mai con un’equivalente soddisfazione. La comunicazione sessuale è, infatti, unidirezionale: il dominante comunica al sottomesso cosa deve fare. Due partner ipocollerici invece non interagiscono a lungo, perché entrambi in attesa dell’azione dell’altro. La mancanza di protezione e di una chiara linea di comando rendono questo tipo di incontro fragile secondo la medicina biologica. Altrettanto due partner ipercollerici sono una coppia complicata. Se non limitano molto accuratamente la condivisione e la quotidianità tendono ad uccidersi. Due ipercollerici in relazione di coppia o matrimonio sospendono la conflittualità solo dopo il decesso del partner. Per loro lo stato di conflitto è l’unica possibilità di sentirsi in relazione.
Gli ipocollerici e ipocollerici rappresentano in una società le istanze conservatrici, mentre il normocollerico esprime la capacità di innovazione e evoluzione. Alternanze tra ipercollera e ipocollera nello stesso individuo e accordi compensativi tra ipercollera e ipocollera in diversi individui sono tutte esperienze e tentativi tesi al raggiungimento di equilibrio emozionale.
Per la medicina biologica la valutazione dei campi emozionali non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali tale malattia si realizza nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la meccanica della malattia anche il mezzo e la finalità sensata di ogni malattia nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie.
L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dai campi applicati, dei diversi fattori aggravanti, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente. Una valutazione dei campi emozionali e del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma
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