Anemia e medicina biologica
Nell’ anemia oltre a terapia medica è utile la medicina biologica per la valutazione del risentito, dei conflitti e dei campi emozionali implicati nella malattia. Prima di ogni trattamento è opportuno inquadrare l’ anemia in una contesto significativo che merita considerazione oltre a terapia sistemica. In tal senso l’ anemia è anche una risposta biologica adattativa ad un contesto conflittuale reale o risentito che merita una valutazione per includere anche i campi emozionali nel trattamento. La medicina biologica non ritiene l’ anemia un errore, ma una risposta adattativa automatica ad un conflitto patito, applicata dalle ampie aree del sistema nervoso centrali deputate alla gestione inconscia dei parametri ematici. Comprendere pertanto il senso in medicina biologica dell’ anemia contribuisce a gestire la problematica insieme al protocollo di terapia somatica indicato. La gestione integrata dell’anemia con la medicina biologica si estrinseca in terapia medica, trattamento sintomatico, modifica dello stile di vita, consapevolezza e gestione dei conflitti implicati. La parola anemia è etimologicamente composta da a-privativo e -emia che significa sangue. Anemia significa pertanto scarsezza di sangue. L’anemia in medicina è definita dalla caduta del tasso di emoglobina Hb nel sangue. Si definisce anemia una situazione di Hb <13 g/dl, per la donna Hb <12 g/dl. L’anemia è un problema che riguarda la salute mondiale, soprattutto nei bambini.
La malattia si manifesta con una moderata stanchezza, pallore, tachicardia e cardiopalmo, svenimento, mancanza di appetito, nausea, dispnea a sforzo, riduzione della capacità di concentrazione e di memoria ed obiettivamente da un caratteristico colorito pallido della pelle e delle mucose. Inoltre si possono manifestare problemi di splenomegalia e dolori al fianco sinistro (milza) e un basso calore corporeo. L’entità della sintomatologia non dipende tanto dai valori assoluti di emoglobinemia ma dalla velocità con cui si instaura l’anemia e di conseguenza dal tempo che l’organismo ha per adattarsi alle variazioni dei suoi livelli. Un ulteriore indizio è dato dalla fragilità delle unghie che tendono a spezzarsi e sfogliarsi; inoltre possono assumere una caratteristica forma a cucchiaio, presentandosi piatte o nel peggiore dei casi concave.
Cause dell’anemia:
- difetto di produzione midollari
- carenza di ferro
- carenza vitamine
- cause renale
- aumentata emolisi
- difetti degli eritrociti
- autoimmunità
- farmaci
- tossici
- infezioni
- metaboliche
- parassiti
- osmosi
- perdita di sangue
- sequestro di sangue
- stress emozionale
La diagnosi esatta della causa o delle cause dell’ anemia avviene attraverso indagini strumentali. L’anemia spesso è una complicanza di altre malattie, che aggrava la condizione della persona portando esiti anche fatali come nel caso della broncopneumopatia cronica ostruttiva. La terapia convenzionale dell’ anemia è in relazione alla causa. Sono impegnati tutti gli strumenti di terapia, ma a livello dei rimedi sono frequentemente prescritti gli integratori come del vitamine, il ferro. Per stimolare la produzione di globuli rossi si adottano nel trattamento farmaci come testosterone, nandrolone decanoato e per le forme più gravi si prescrivono l’eritropoietina e IL-3. La terapia somatica dell’ anemia è però una materia complessa e estesa, non oggetto del presente articolo.
Per comprendere il senso dell’ anemia secondo la medicina biologica è necessario descrivere il conflitto biologico per il quale la malattia in oggetto costituisce soluzione. L’anemia è una risposta biologica pentafasica che impegna a seconda del risentito del paziente cinque distinte categorie conflittuali. Per descrivere le cinque categorie conflittuali e relativi campi emozionali utilizzeremo la funzione reale o immaginata, applicata da ogni paziente nel proprio clan di appartenenza ovvero: cacciatore, sciamano, raccoglitore, tutela del nido e costruttore. Questa distinzione permette di descrivere cinque categorie conflittuali impegnate nell’ insorgenza della risposta adattativa anemia:
- conflitti del cacciatore in campo emozionale collera
- conflitti dello sciamano in campo emozionale gioia
- conflitti del raccoglitore in campo emozionale riflessione
- conflitti nella tutela del nido in campo emozionale tristezza
- conflitti del costruttore in campo emozionale paura
In tutte le cinque circostanze immaginarie o reali, il paziente con anemia ritiene inconsciamente utile alla sopravvivenza non disporre di sangue per inibire una riposta ritenuta pericolosa o lesiva.
Il sangue è per la medicina biologica il tessuto maggiormente dotato di movimento e pertanto in quanto tale in relazione al cacciatore. I tessuti corrispondenti a questa categoria conflittuale sono quelli appartenenti all’orbita funzionale fegato ovvero: parenchima epatico, muscoli, unghie, ecc. ecc. Il movimento del sangue è garantito dalla contrazione muscolare non solo del cuore, ma dalla muscolare di ogni singolo vaso. In un paziente con risentito cacciatore la diminuzione della forza nel clan è ritenuta vantaggiosa. Questa situazione si realizza ogni qualvolta un clan oggetto di altrui conquista rischia di essere eradicato se non accetta la sottomissione. Se una risposta di orgoglio di stirpe comporta una reazione di tale violenza del dominante esterno da estinguere il clan, tale risentito emotivo può ingenerare la soluzione adattativa anemia. Si tratta di una diminuzione della forza opponente a violenza perché l’ opposizione è valutata pericolosa o letale.
Il sangue è nel clan anche simbolo di appartenenza e deputato a rappresentare la stirpe, gli antenati e i discendenti. La strada di sangue che tutti unisce è in relazione alla funzione dello sciamano e trova nei tessuti relazione con i vasi che il sangue contengono. Il campo emozionale connesso alla funzione di sciamano è la gioia con i suoi basculamenti coerenti con patologia. In un paziente con risentito sciamano l’ anemia è in relazione a emorragia o perdita. Si tratta di una perdita acuta o cronica di membri del clan vissuta con disillusione di poter tutti rendere uniti o anche con l’ illusione di potere con il proprio sangue tutti unire. In tal risentito il sangue dello sciamano tende a riunire qualcosa che si è disperso.
La regolazione della massa ematica circolante è in relazione all’ orbita funzionale milza pancreas e alla terza categoria conflittuale. Questa regolazione è una complessa rete di retroazioni coerente con la disponibilità e varietà di cibo. Il cibo è nutrimento in tutte le sue varianti fisiche, emotive e spirituali. Sopratutto il cibo per il raccoglitore non è solo quello deputato al sostentamento del singolo ovvero se stesso, ma anche quello del clan. In tal senso è anche deputato al raccoglitore il compito di scoccare riserve da liberare in caso di emergenza. Quest’aspetto dell’ anemia è da considerare in tutte le carenze e nel sequestro da parte della milza. In un paziente con risentito da raccoglitore l’ anemia è una soluzione a conflitti relativi alla disponibilità di nutrienti in relazione a raccolta, coltivazione o stoccaggio. L’ anemia è una riposta adattativa a carenza in quanto diminuisce il consumo energetico. I minor costi energetici dell’ anemia sono un’ adattamento al conflitto biologico di fame o di nutrimento non idoneo.
L’ anemia nella tutela del nido è certamente funzionale a ridurre il movimento e limitare le escursioni fuori dal nido. La tutela del nido implica per molte specie animali uno sforzo biologico notevole per restare in difesa e in occupazione dello spazio ristretto del nido. Questa forma di anemia è in relazione ai tessuti dell’ orbita funzionale polmone come per esempio in caso di bronchite cronica ostruttiva. In un paziente che assolve nel clan alla funzione di tutela del nido l’ anemia in relazione alla esigenza biologica di immobilità sul nido stesso. La pulsione a lasciare il nido metaforicamente o realmente è controbilanciata dall’inerzia al movimento dell’ anemia. Si osserva questo risentito emotivo spesso in relazione a problematiche familiari e gravi malattie respiratorie. Il campo emozionale di questa categoria conflittuale dell’ anemia è la tristezza.
La produzione midollare di sangue è deputata all’ orbita funzionale rene. La produzione di sangue, la produzione dei gameti, il sistema nervoso centrale sono in relazione all’ orbita funzionale rene. In un paziente con risentito costruttore l’ anemia diminuisce la iperpaura favorendo il basculamento opposto ovvero la iperpaura. La ridotta produzione di globuli rossi da parte dei midolli comporta una riduzione significativa degli episodi di perdita di controllo. La risposta adattativa anemia in tal senso è coerente con un conflitto biologico che richiede di non perdere mai il controllo razionale in una situazione di oggettivo pericolo. Ogni qual volta l’ essere umano si trova di fronte ad un pericolo che richiede concentrazione e raziocinio può inibire la produzione si sangue che spinge a risposte più impulsive e emozionali.
Per la medicina biologica la ricerca del senso di una malattia non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali tale malattia si realizza nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la meccanica della malattia anche la finalità sensata della malattia nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie. Per la medicina biologica la malattia è una risposta adattativa al conflitto sottostante operata a livello sottocorticale ovvero con le zone del sistema nervoso centrale deputate al controllo dei tessuti, degli organi e connesse funzioni. La medicina biologica ha l’obiettivo di circoscrivere il senso della malattia e non si contrappone alla medicina convenzionale che ne descrive il modo. Al contrario queste due metodiche si completano vicendevolmente.
L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dei diversi fattori aggravanti, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto biologico sottostante per il singolo paziente. Una valutazione del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato dalla malattia, premessa ineludibile per soluzione conflittuale.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma
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