Adenoma della prostata e medicina biologica
La medicina biologica per l’ adenoma alla prostata integra le terapie previste, favorendo la comprensione del senso che la malattia esprime. La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile dei mammiferi con la funzione di produrre ed emettere il liquido seminale. Il liquido seminale contiene gli elementi necessari proteggere e veicolare gli spermatozoi. La prostata è una ghiandola fibromuscolare di forma variabile, nel soggetto normale è piramidale, simile ad una castagna. In un uomo adulto la prostata misura circa tre centimetri e pesa circa venti grammi. La prostata contiene molte piccole ghiandole che producono circa il venti per cento della parte liquida dello sperma. L’ adenoma della prostata è una patologia benigna denominata in inglese BPH o benign prostatic hyperplasia, conosciuta anche come adenoma prostatico. Si tratta di una condizione caratterizzata dall’aumento di volume della ghiandola prostatica. L’aumento del numero delle cellule è maggiore nella zona centrale della prostata, che si trova a contatto con l’uretra prostatica. La compressione sull’uretra prostatica produce un’ ostruzione che ostacola la fuoriuscita dell’ urina. In caso di adenoma della prostata il suo peso e dimensione possono aumentare considerevolmente. A causa della sua posizione, l’ adenoma della prostata può interferire oltre che con la minzione anche con l’eiaculazione o la defecazione.
Per funzionare la prostata ha bisogno di ormoni maschili, noti come androgeni. I due condotti eiaculatori sono posizionati presso due depressioni e poco al di sotto di queste vi è un lieve solco mediano la prostata nei lobi laterali destro e sinistro. La prostata è composta anche da tessuto muscolare. Questa muscolatura è ancorata tramite fibre collagene agli strati fasciali attorno alla prostata che ne costituiscono la sua “capsula” e allo stesso tessuto fibromuscolare della prostata. Il testosterone e gli estrogeni hanno un ruolo nell’insorgenza dell’ adenoma nella prostata. L’ alterazione dei corretti rapporti tra questi due ormoni può essere dovuta da cause interne all’ organismo o ad assunzione orale. La degustazione di prodotti alimentari in particolare di carni trattate in fase di allevamento con ormoni potrebbe essere una delle fonti alimentari più rilevanti. L’ adenoma della prostata è meno diffuso in Asia, più comune in Europa, e maggiormente frequente negli Stati Uniti.
Inoltre si osserva un maggior rischio di contrarre questa malattia nelle aree metropolitane e meno nelle zone rurali. Questi dai suggeriscono una relazione tra stile di vita, stress, ambiente e nutrizione con l’induzione dell’ adenoma nella prostata. Tutti gli altri fattori di rischio noti per le malattie degenerative sono da considerare anche nell’ adenoma prostata: fumo, esposizione a tossici ambientali, esposizione a tossici alimentari, farmaci interferenti con il sistema immunitario, farmaci ormonali o interferenti ormonali, sedentarità, campi elettromagnetici ecc. ecc. L’ adenoma alla prostata e il cancro alla prostata sono le malattie più frequenti della ghiandola. Essendo il carcinoma della prostata molto frequente nell’uomo adulto, la prima fase della diagnostica è indirizzata principalmente a distinguere il carcinoma dall’ adenoma. Successivamente la diagnostica si orienta a monitorare il trattamento. Spesso il cancro alla prostata è asintomatico e si rileva sempre più frequentemente per un rialzo del PSA Prostate Specific Antigen, sostanza secreta dalla ghiandola prostatica nello sperma. L’aumento della sua concentrazione nel sangue può essere un marcatore delle malattie infiammatorie e del cancro alla prostata. Si considera degni di approfondimento valori di di PSA superiori ai 4 ng/ml. Una visita specialistica può individuare un’anomalia alla prostata mediante l’esplorazione digitale del retto. Si ritiene molto utile anche la ecografia prostatica transrettale. In caso di sospetta neoplasia si procede con una biopsia per verificare la natura della patologia nella prostata. La terapia convenzionale dell’ adenoma alla prostata è farmacologica o chirugica. I farmaci più frequentemente utilizzati sono gli alfa bloccanti procurano un sostanziale miglioramento dei sintomi rilassando la muscolatura della prostata e del collo vescicale e aumentando la portata del flusso urinario. Gli alfa bloccanti possono tuttavia causare eiaculazione retrograda. Gli inibitori della 5α-reduttasi, sono un altro trattamento farmacologico praticato. Talvolta questi due principi attivi vengono usati in abbinamento. In caso di fallimento del trattamento farmacologico si può procedere, a quello chirurgico ovvero la resezione della prostata, per la quale esistono, a seconda dei casi, diverse tecniche.
La prostata è una ghiandola che è connessa secondo la medicina biologica alle orbite funzionali fegato e vescica biliare. Le funzioni di queste orbite nella sessualità impegnato anche la prostata. Il campo emozionale della prostata è la collera. La funzione della prostata è connessa alla protezione e nutrimento degli spermatozoi. La riproduzione umana distingue in medicina biologica due attività connesse dalle quali dipendono due gruppi di funzioni e connesse orbite funzionali. La produzione di gameti rientra nelle pertinenze delle orbite funzionali rene e vescica urinaria. Il lungo viaggio dei gameti fino al loro compimento biologico ovvero l’ovulo fecondato appartiene alle orbite fegato e vescia biliare. La prostata interviene pertanto nel lungo viaggio dei gameti, producendo il liquido nel quale sono immersi. A seconda delle specie di appartenenza, gli spermatozoi possono fecondare il gamete femminile esternamente oppure internamente l’organismo. Nella fecondazione esterna gli spermatozoi fecondano l’ uovo all’esterno degli organi sessuali femminili. come avviene per ad esempio, nel pesce o nella rana. La fecondazione esterna non necessita di una significativa funzione “prostatica” ai sensi sinteticoinduttivi della medicina biologica. Nella fecondazione interna invece la fecondazione avviene all’interno degli organi sessuali femminili. La fecondazione interna avviene dopo l’inseminazione di una femmina da parte del maschio, attraverso l’atto sessuale. Questo tipo di fecondazione avviene per esempio in rettili, uccelli e mammiferi e richiede la produzione di un liquido nel quale immergere gli spermatozoi alla cui produzione collabora la prostata. Ai fini della riproduzione la prostata è pertanto uno scivolamento sintetico induttivo del mare dal quale la vita origina e nel quale la vita è stata protetta e nutrita. Il liquido seminale ha normalmente un pH alcalino, che oscilla tra 7,5 e 8,0, ed è la risultante tra la secrezione basica delle vescichette seminali e la secrezione acida della prostata. La ricchezza di fibre muscolari e il ph acido della secrezione prostatica rafforzano l’attribuzione orbitale della prostata secondo la medicina biologica alle orbite funzionali fegato e vescica biliare. La funzione di nutrire, proteggere e far viaggiare gli spermatozoi verso la loro culminante funzionale esprime il senso di prostata. La malattia della prostata sono pertanto da attribuire ad un conflitto nell’ esercizio della sua funzione reale o risentito come reale ovvero immaginato. La malattia della prostata in medicina biologica è in relazione ad un risentito del paziente di non poter nutrire e proteggere il lungo viaggio della propria riproduzione.
L’aumento del rischio per un uomo di esprimere l’ adenoma della prostata dopo i cinquanta anni, oltre a tutte le innegabili spiegazioni fisiche del dato, è anche da riferire ad una riflessione talvolta amara riguardo alla propria riproduzione frequente intorno all’ età indicata. L’andropausa è sindrome clinica causata dal calo dell’ormone testosterone necessario per la riproduzione. Può manifestarsi dopo i cinquant’anni o oltre. Comunque la decrescita, nella maggioranza dei soggetti, non impedisce una efficace attività sessuale e la fertilità anche oltre gli ottant’anni, se le altre condizioni di salute e sopratutto il risentito lo permette. La riflessione sulla propria fertilità è infatti per alcuni uomini una presa di coscienza e per altri un conflitto biologico non risolto. L’ adenoma della prostata risponde inconsciamente a questa attività conflittuale. Il gradiente statistico tra oriente e occidente con notevoli differenza nella frequenza di malattia della prostata si spiega anche attraverso le differenze culturali. A livello epidemiologico la riproduzione è risentita più problematica in occidente che in oriente.
Per la medicina biologica la ricerca del senso di una malattia non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali tale malattia si realizza nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la meccanica della malattia anche la finalità sensata della malattia nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie.
L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dei diversi fattori aggravanti, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente. Alcuni comportamenti possono determinare un notevole disagio sia interiore sia nella relazione con gli altri. Una valutazione del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma
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