Conflittolisi in medicina biologica
La conflittolisi è il termine tecnico della medicina biologica che indica la conclusione di un conflitto preesistente. La conflittolisi o soluzione conflittuale coincide in medicina biologica con l’innesco dei processi di riparazione tissulare e di ripristino funzionale. La conflittolisi è pertanto caratterizzata da sintomi corporali e pace emozionale. La medicina biologica accompagna il paziente prima all’analisi del conflitto biologico coerente con la malattia da lui espressa, poi all’ osservazione del risentito emotivo e dei campi emozionali coinvolti. Il malato in questo percorso riceve dal medico un trattamento di supporto per tutte le problematiche fisiche e lavora interiormente alla ricerca di soluzioni alternative a quelle applicate dalla sua malattia. La conflittolisi avviene in un preciso momento temporale, Si tratta di uno spartiacque, tra la possibilità di gestire un conflitto biologico con malattia e la possibilità di gestire un conflitto biologico senza malattia ovvero superarlo.
Secondo la medicina biologica una vita senza conflitti non è solamente impossibile, ma anche non auspicabile. I conflitti biologici garantiscono la vita e l’evoluzione corporale e spirituale. Solo conflitti biologici di particolare intensità e con soluzione sospesa determinano l’insorgenza di una malattia. Il processo è inconscio e gestito da aree del sistema nervoso sottocorticali che lavorano in automatico. Si tratta delle stesse aree nel sistema nervoso, dove sono allocati i comandi per il funzionamento e il trofismo dei tessuti. Anche l’omeostasi avviene a livello sottocorticale e pertanto non è generalmente conosciuta a livello conscio. La reattività a sei fasi dei tessuti come descritta dalla tavola delle risposte biologiche è comandata da aree cerebrali che operano senza controllo cosciente. Un conflitto biologico attivo e senza soluzione adotta pertanto gli automatismi delle aree cerebrali sottocorticali per una conflittolisi arcaica basata sul trofismo dei tessuti e sulla loro regolazione reattiva e funzionale. Generalmente questa soluzione non è bastevole a livello umano e necessita di una revisione operata solo quel malato che diviene cosciente, relativamente ai meccanismi in gioco. La conflittolisi non è pertanto la prima soluzione, ma la seconda agita dal malato. La prima soluzione è ammalarsi, mentre la seconda è guarire. La seconda conflittolisi si differenzia dalla prima perché il malato è cosciente del suo conflitto biologico e agisce coscientemente la sua nuova soluzione ovvero quella senza di lesioni o disfunzioni corporali. La conflittolisi per l’animale è la rimozione del conflitto biologico operata nel mondo reale, Per l’essere umano la conflittolisi è invece in gran parte una funzione dell’immaginazione e della percezione. Certamente anche ogni qualvolta un problema si risolve nel mondo reale, il malato cessa si soffrirne almeno temporaneamente.
Purtroppo nell’essere umano si osserva che spesso quando la conflittolisi è operata nel reale, egli tende inconsciamente a cercare subito una ripetizione conflittuale. L’essere umano cerca di ripetere i conflitti che hanno una soluzione reale in modo quasi compulsivo. L’obiettivo evolutivo dell’essere umano è più ambizioso della conflittolisi reale. L’uomo tende con i suoi dolori reali a una conflittolisi definitiva ovvero immaginata. Una nuova percezione trasforma il conflitto attivo in opportunità biologica. Questa capacità deriva per essere umano dalla forte espansione del suo sistema nervoso centrale. L’Australopiteco aveva un sistema nervoso centrale grande circa 800 cmq, mentre il Cromagnon dal quale discendiamo arriva a 1400 cmq. La conflittolisi umana tende a causa della particolarità del sistema nervoso centrale umano a divenire un superamento percettivo del conflitto. In conflittolisi immaginativa il problema si trasforma in soluzione. Il conflitto biologico da esposizione a fiamma, prima dell’era del fuoco diviene in conflittolisi la tecnologia del fuoco utile per la protezione, il riscaldamento e la preparazione del cibo. La conflittolisi umana è pertanto un’espansione di coscienza e una conquista. La conflittolisi biologica corrisponde nell’omeopatia unicista al peggioramento omeopatico dopo somministrazione di un simillimum coerente. In un linguaggio teologico invece la conflittolisi umana è una trasfigurazione. Dopo la conflittolisi l’essere umano è diverso da prima. L’essere umano che conquista conflittolisi, farà nuovi conflitti perché vivere lo richiede inesorabilmente. Questi però sono certamente altri e nuovi rispetto ai precedenti. Il motore dell’evoluzione non si spenge mai.
Nella medicina biologica, la valutazione del risentito, del conflitto biologico sottostante e delle eventuali connessioni con i tessuti lesi o disfunzionali, rappresenta inizialmente la possibilità di comprensione del senso implicato nella malattia. Successivamente il senso biologico della propria sofferenza è una premessa ineludibile per una conflittolisi alta ovvero per l’accrescimento umano verso il suo compimento.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina biologica a Roma