Campi emozionali e medicina biologica
I campi emozionali della medicina biologica sono utili a comprendere l’ interazione tra lesione tissulare alla sofferenza psichica. La malattia è una risposta biologica a un conflitto non derogabile nella quale sono implicati i campi emozionali. Si tratta di una modalità per la quale la necessità di sopravvivere procede evolvendo nuove capacità e maggiore consapevolezza. La vita umana è un composto di sostanza corporale, emozionale e spirituale. Pertanto per la medicina biologica la malattia deve necessariamente costituire una soluzione biologica oltre a rappresentare un processo somatico. Le emozioni sono il campo nel quale i profondi legami tra modo e senso della malattia si manifestano. Il termine tecnico che meglio descrive la funzione svolta dalle emozioni è campo. Per ottenere che un’esigenza evolutiva si strutturi tramite o quale soluzione tissulare, sono necessari i campi emozionali nei quali agire i complessi processi somatici implicati. La forza in grado di motivare a uno sforzo è emozionale. Lo studio delle emozioni suscita molto interesse e curiosità. Opinioni e ricerche a riguardo si configurano però come un labirinto anche per gli addetti ai lavori.
La psicologia come peraltro molte altre branche della conoscenza, è caratterizzata da innumerevoli scuole di pensiero che propongono modelli e spiegazioni. Talune sfuggono alla necessità di spiegare le emozioni biologicamente, limitandosi all’osservazione del solo del livello psicologico oppure del solo livello biochimico. Un attento osservatore però non può prescindere dalla constatazione che le emozioni, essendo espresse da organismi viventi, siano inesorabilmente legate ai loro tessuti organici. Senza una stringente connessione con la biologia, modelli e definizioni riguardo alle emozioni sono affascinanti ipotesi culturali, destinate, però, a mutare con il mutare delle culture stesse. La motivazione biologica allo sforzo di sopravvivenza è una chiave di lettura dei campi emozionali come relazione tra tessuti e sistema nervoso centrale.
I tessuti e sistemi nervosi centrali implicano una vita individuale, mentre i campi emozionali non rispondono sempre a questa caratteristica non limitandosi al soggetto che prova emozione. Al contrario i campi emozionali possiedono una dimensione maggiore rispetto ai corpi al quale sono legati ed esprimono anche la capacità di coinvolgere più individui. Talvolta i campi emozionali sono di dimensioni appena maggiore del corpo somatico, altre volte assumono dimensioni gigantesche anche per la partecipazione di ampio numero di esseri viventi. I campi emozionali sono nella condizione di mettere in moto i tessuti di più individui, premessa la condizione di appartenenza a una comunità, la specializzazione di ruolo sociale coerente e la trasferibilità del conflitto. I campi emozionali sono un velocissimo canale di comunicazione e garantiscono un rapporto efficiente relazione tra conflitto biologico e struttura tissulare destinata alla soluzione.
In medicina biologica si distinguono cinque campi emozionali in equilibrio e dodici campi emozionali in alterazione di equilibrio. I campi emozionali in equilibrio sono i seguenti cinque:
- Normocollera
- Normogioia
- Normoriflessione
- Normotristezza
- Normopaura
I campi emozionali si esprimono in equilibrio quando nella gestione di conflitto biologico si conosce o si applica la soluzione. Nel confronto con conflitti biologici dei quali s’ignora la soluzione e\o non si possiede un tessuto idoneo alla soluzione allora i campi emozionali si alterano tramite dodici escursioni di diversa intensità e qualità.
- Ipocollera
- Ipercollera
- Ipogioia
- Ipergioia
- Ipoipogioia
- Iperipergioia
- Iperriflessione
- Iporiflessione
- Ipertristezza
- Ipotristezza
- Iperpaura
- Ipopaura
L’alterazione dei campi emozionali per la medicina biologica provvede alla messa in moto di tessuti appartenenti alla stessa categoria funzionale. L’alterazione dei campi emozionali è la conseguenza del confronto con un conflitto biologico che richiede precisi tessuti per la sua soluzione. Un’alterazione di campo avviene per il tramite di un’ampia escursione emozionale fuori dalla sua posizione di equilibrio. Pertanto un’espressione emotiva equilibrata sostiene i risultati biologici raggiunti. Al contrario, un’espressione emotiva amplificata generalmente con escursione bifasica, spinge precisi tessuti verso nuove risposte adattative. La normoemozione che caratterizza la salute e l’equilibrio diviene in conflitto spesso un’alternanza tra ipoemozione e iperemozione. Il basculamento tra ipoemozione e iperemozione è produce la motivazione individuale e garantisce l’attivazione di gruppi tissulari coerenti con una possibile conflittolisi.
Per la medicina biologica la valutazione dei campi emozionali non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali tale malattia si realizza nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la meccanica della malattia anche il mezzo e la finalità sensata di ogni malattia nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie.
L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dai campi applicati, dei diversi fattori aggravanti, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente. Una valutazione dei campi emozionali e del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma